giovedì 4 gennaio 2007

La "Mail Art" (Arte Postale)

La Mail Art dimostra la possibilità di comunicare artisticamente con altri servendosi di un mezzo semplicissimo: il servizio postale.
Le poste hanno diffusione universale, arrivano nei più remoti angoli del mondo, inoltre la corrispondenza, il fatto di scrivere delle lettere, è un’arte.
Oggi ben si sa che telefono, fax, e-mail e molti altri mezzi di comunicazione hanno largamente soppiantato la corrispondenza, salvo che per la propaganda elettorale, quando i candidati ti mandano affettuose lettere con nome e cognome ben chiaro, da ripetere sulla scheda elettorale.
In genere non si scrive più e l’uso della corrispondenza è ormai una rarità, un vero e proprio fatto artistico.
La corrispondenza è economica da spedire e anche comoda da conservare, il suo ingombro è ridottissimo, manutenzione non ce n’è e se esposta alla luce non dà luogo a degrado.
La Mail Art è nata intorno al 1962, qualificandosi subito come una particolare forma di comunicazione estetica tendente a rompere l’isolamento dell’arte rilegato ormai a contenuti, forme e tecniche specialistiche, spesso incomunicabili.
Le radici storiche della Mail Art sarebbero molteplici, dal movimento Fluxus alla New York Corrispondence school, al Nouveau Réalisme, alle precedenti esperienze Dadaiste e Futuriste.
Nella Mail Art sarebbero presenti anche influssi della Pop Art, dell’Arte Concettuale, Minimale; Strutturale, Poesia Visiva e Concreta. Insomma c’è di tutto, i linguaggi della Mail Art affidati alla macchina postale internazionale brulicano sul pianeta Terra, invadendo con l’Arte spazi inconsueti e inimmaginabili. Trattasi di prodotti precari, a volte effimeri, che però possono modificare addirittura l’uso delle normali comunicazioni, così sfruttando questa cassa di risonanza, la Mail Art ha favorito il diffondersi delle idee, i confronti culturali e i modi di sentire l’Arte e la vita; tanto più che, da una corrispondenza iniziale tra artista e artista, si è passati alla divulgazione dei linguaggi creando comunicazioni artistiche spesso rivolte a strati più larghi di popolazione.
Mostre intere presero a spostarsi dal Giappone al Messico, alla Francia, all’Italia eccetera.
Grandi rotoli (nei limiti del peso e nelle misure del regolamento postale) contenenti opere realizzate su carta.
Servendovi di tali indicazioni, potete inviare per posta domande, idee, piccoli collage, disegni, poesie, dipinti su carta, o altri manufatti inerenti al vostro lavoro. Se siete fortunati, riceverete una risposta consistente in un’altra opera o manufatto o manoscritto che dir si voglia!
Basta coi chiari di luna, coi nudi, paesaggi, nature morte e interni metafisici! Dipingiamo cartoline, spediamoci lettere artistiche!!!

2 commenti:

Mauro Savino ha detto...

Ciao Mariano, ti ho trovato per caso e spero che passerai da me. Perdonami l'insulso figurativismo di certe cose mie. Ma non sono un disegnatore nè niente. Comunque, mi piace il discorso sulla mail art. Amo le lettere e sì la gente non si scrive più. Perchè di scrivere scrive, eccome se scrive. Il proliferare dell'editoria a pagamento ha dato a tutti un posto al sole. Quanto all'informale, credo che l'art brut abbia dato uno scossone alle pandette dei madonnari desueti. Ti saluto caramente e sono contento di essermi imbattuto nel tuo blog. Complimenti e a presto.

Anonimo ha detto...

Mariano, scrivo da sempre, in gioventù ho intrattenuto una relazione sentimentale di tipo epistolare con un giapponese che viveva in Inghilterra, dopo sposata ho scritto a mio marito, a mio figlio, e ho scritto una lettera anche agli alunni della classe del mio ragazzo. Vuoi dire che senza saperlo ho fatto della "Mail Art" ? Ciao Nadia

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